Videosorveglianza in condominio: permessi, regole e come installare un impianto
Installare un sistema di videosorveglianza in condominio è possibile, ma occorre seguire specifiche regole per proteggere la privacy delle persone e non solo: ecco come fare
I sistemi di videosorveglianza sono sempre più diffusi, non solo per tutelare uffici e negozi, ma anche per proteggere le zone residenziali. Ormai è comune anche all’interno dei condomini, in particolare nelle zone comuni, come gli ingressi, il cortile e le scale.
I condomini che vogliono installare un impianto di videosorveglianza devono seguire precise regole: ecco la procedura, come gestire la privacy e come comportarsi nel caso in cui il sistema venga installato dal singolo condomino.
Installazione impianto videosorveglianza e gestione della privacy
Il primo fattore da considerare quando si vuole installare un sistema di questo tipo è il rispetto della privacy. In particolare, occorre fare attenzione alla registrazione delle identità di chi frequenta il condomino o chi si aggira nelle vicinanze, nel caso in cui le telecamere vengano installate nei pressi del portone.
L’articolo 1122-ter del Codice Civile chiarisce quali sono le regole da seguire per tutelare la privacy: occorre affiggere cartelli che informano le persone della presenza di telecamere di videosorveglianza nelle aree comuni ma che non riprendono aree non comuni nelle vicinanze. Per esempio, non si può riprendere ciò che accade in una casa specifica.
I dati raccolti dalle telecamere devono essere conservati per un massimo di 48 ore e possono essere accessibili solo alle persone autorizzate, quindi non vengono mostrati a tutti. Inoltre, vivendo in un periodo di forte digitalizzazione, occorre essere a conoscenza dei rischi informatici. Di conseguenza è fondamentale dotarsi di software e programmi per proteggere efficacemente i dati sensibili.
Come installare un sistema di videosorveglianza in condominio: la procedura
Se in un condominio si vogliono installare sistemi di questo tipo, occorre avere l’autorizzazione della maggioranza dei partecipanti all’assemblea condominiale, corrispondente al 50% dei millesimi dell’intero edificio. Dopo aver avuto l’autorizzazione dell’assemblea si può procedere con la richiesta di vari preventivi in modo da trovare un fornitore che installi il sistema.
Anche un singolo condomino può acquistare un sistema di telecamere privato, senza dover segnalare per forza l’intervento all’assemblea condominiale. Le telecamere devono riprendere solo i suoi spazi. Per esempio, non potrà riprendere il pianerottolo della sua abitazione ma solo la porta, non si può riprendere l’intero garage ma solo il proprio posto auto, così come il singolo balcone e così via.
Chi riprende anche una piccola porzione di spazio comune può avere una sanzione per violazione della privacy. Chi installa un sistema di videosorveglianza, anche se privato, è tenuto ad affiggere un cartello nei pressi dell’abitazione per informare le persone. Infine, se l’amministratore installa dei sistemi di videosorveglianza senza l’autorizzazione dell’assemblea si può denunciare e chiedere la rimozione.
Art. tratto da pgcasa.it