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Le novità della Legge di Bilancio 2021 sugli Affitti Brevi

Dal 1° gennaio sono cambiate le regole legate ai contratti d’affitto inferiori a trenta giorni: in alcuni casi non si potrà più usare la cedolare secca

La Legge di Bilancio 2021 è ricca di agevolazioni e altre novità indirizzate ai diversi settori della società. Non mancano misure pensate per chi ha o gestisce un immobile. C’è un importante cambiamento legato alla cedolare secca degli affitti brevi. Il Governo ha deciso di migliorare la trasparenza legata a questa tipologia di contratto definendo nuove regole: la tassazione agevolata del 21% sarà accessibile solo a chi affitta meno di quattro immobili. Oltre questo numero, l’attività acquisisce forma imprenditoriale ed è necessario avviare una Partita IVA.

Vediamo nel dettaglio i cambiamenti.

Affitti brevi 2021: novità sulla cedolare secca

La Legge per regolamentare le tasse degli affitti brevi entra in vigore solo tre anni fa con l’articolo 4 del Dl 50/2017. Prima di tale data, non esisteva una normativa e ognuna la gestiva in modo autonomo.

Le nuove regole dovevano essere seguite sia dai proprietari degli immobili che volevano affittare una casa per meno di un mese, sia a comodatari (per esempio, un figlio che ha una casa dei genitori in comodato d’uso e vuole affittarla a scopo turistico durante l’estate).

La Legge di Bilancio 2021 cambia ora le regole per chi possiede e affitta diversi appartamenti per un breve periodo, soluzione sfruttata soprattutto a scopo turistico. Nel comma 595, articolo 1 della Legge 178/2020 chiarisce che sarà possibile beneficiare della tassazione agevolata del 21% (cedolare secca) esclusivamente affittando un massimo di 4 appartamenti per ciascun periodo di imposta.

Chi invece affitta con formula breve cinque o più immobili all’anno passerà alla normale tassazione IRPEF e sarà obbligato ad aprire una Partita IVA.

La misura si applica anche se i contratti sono stipulati tramite un intermediario, come un’agenzia immobiliare, oppure un portale web che mettono in contatto chi affitta una casa e chi la ricerca. Mira quindi a definire quando un’attività di affitto acquisisce una forma imprenditoriale. Con affitto breve si intende un contratto più breve di 30 giorni che comprende anche la pulizia della casa oppure la fornitura di beni necessari (come asciugamani, lenzuola etc.). Questa soluzione riguarda quindi in particolare chi si occupa di affittare immobili per le vacanze, dalle ville sul mare, agli appartamenti in montagna o in una citta d’arte.

L’obiettivo del provvedimento è duplice: da una parte si vogliono tutelare i consumatori (affittuari), dall’altra si vuole invece garantire una corretta concorrenza, equiparando così l’attività di affitto di più immobili a quella di altra struttura ricettiva. Inoltre, c’è anche una finalità implicita, ovvero quella di limitare la diffusione selvaggia di affitti brevi.

Banca dati degli Affitti Brevi

Per rendere la situazione ancora più trasparente, la Legge di Bilancio 2021 ha istituito anche un database ad hoc. L’archivio, gestito dal Mibact (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo) conterrà nomi e indirizzi degli immobili usati per gli affitti brevi ma anche le strutture ricettive volte ad accogliere il turista presso un particolare territorio italiano.

Il Mibact nei prossimi mesi darà ulteriori indicazioni sulla gestione del database, dall’iscrizione, ai requisiti fino alle opportunità offerte. Per esempio, ogni struttura riceverà un codice da usare per promuoversi e spingere determinate offerte verso il target di riferimento. I codici saranno ripartiti su base regionale, mentre il database probabilmente verrà reso pubblico in modo che, chi desidera soggiornare presso una specifica struttura, abbia più informazioni per decidere.

Chi ha solo da uno a quattro immobili e vuole affittarli per le vacanze potrà comunque farlo con la tassazione agevolata: per trovare clienti affidabili con più facilità è consigliabile rivolgersi ad un’agenzia immobiliare specializzata. Ciò permetterà di avere un punto di riferimento per tutti gli aspetti normativi e trovare un punto di incontro legato alla gestione del contratto, evitando malumori, truffe e chiarendo fin da subito tutti gli aspetti per assicurare un’ottima esperienza a ospite e titolare.

(art.tratto da pgcasa.it)