La PEC dà alle comunicazioni il valore legale di una raccomandata ed è lecito domandarsi se un condominio sia obbligato ad averne una. Ecco quello che c’è da sapere
Un condominio è obbligato ad avere una casella di Posta Elettronica Certificata? E l’amministratore di condominio? Queste sono due domande lecite da porsi ora che la PEC è diventata obbligatoria per professionisti iscritti all’albo, società e pubbliche amministrazioni. La risposta però è no, dato che il condominio è un ente di gestione che non può essere equiparato a una società.
Nemmeno l’amministratore di condominio è obbligato a munirsi di una PEC, ma questa potrebbe rivelarsi utile. La Posta Elettronica Certificata infatti ha il valore legale di una raccomandata postale con ricevuta di ritorno per tutti i casi previsti dalla legge, purché il destinatario ne sia a sua volta munito. L’assemblea dei condomini potrebbe comunque decidere di aprire una casella di PEC per snellire le proprie comunicazioni, utilizzandola con enti come l’Agenzia delle Entrate e le banche, oppure per convocare le assemblee e inviare solleciti di pagamento.
Inoltre, aprendo un indirizzo di posta elettronica certificata con Libero Family PEC al costo di 14,99 euro l’anno si avrà a disposizione 1 GB di spazio e l’intero condominio potrà ottenere un reale risparmio sui documenti inviati via carta e via posta tradizionale. Ancora oggi, infatti, non si contano gli amministratori di condominio che inseriscono i classici 5 euro al mese tra le spese di condominio giustificandoli genericamente come “spese di cancelleria”.
La PEC è obbligatoria in Italia per tutti i professionisti iscritti a un albo, le società e le pubbliche amministrazioni, ma non per i condomini. Questo perché il condominio non è una società, sia a livello di personalità giuridica che da un punto di vista fiscale, essendo un semplice ente di gestione sprovvisto di personalità giuridica distinta da quella dei condomini, che viene rappresentato all’esterno dall’amministratore di condominio. Ogni richiesta formale, quindi, potrà essere inviata direttamente all’amministratore, senza che il condominio sia tenuto ad aprire una propria casella PEC.
I condomini potrebbero comunque decidere di munirsi di una PEC a nome del condominio per facilitare le comunicazioni, ad esempio quelle rivolte ad assicurazioni, banche, pubblica amministrazione, Agenzia delle Entrate e professionisti. Inoltre, potrà essere utilizzata per convocare l’assemblea di condominio, inviare preventivi e rendiconti o solleciti di pagamento. Bisogna però ricordare che la PEC inviata avrà validità solo se chi la riceve è munito a sua volta di una casella di posta elettronica certificata.
PEC, l’amministratore di condominio è obbligato ad averne una?
Gli amministratori di condominio non sono tenuti a dotarsi di una PEC, a meno che non rientrino in una delle categorie per cui vige l’obbligo secondo la regolamentazione italiana. In qualsiasi caso, potranno sottoscrivere da privati una casella PEC da utilizzare a titolo personale.
Articolo tratto da Tech News